Logopedisti

Logopedisti

Logopedista

I logopedisti nel nostro Studio si occupano di valutazione e trattamento in situazioni di ritardo o di difficoltà specifica del linguaggio orale e della comunicazione, di difficoltà o di disturbo specifico di apprendimento (DSA) in età evolutiva; di turbe del flusso (balbuzie e cluttering), di voce e di deglutizione scorretta in età evolutiva e adulta

Inoltre l’intervento logopedico può essere richiesto da persone e famiglie, altri professionisti, enti, scuole e associazioni per consulenze, corsi specifici di aggiornamento, formazione e progetti di prevenzione.

Ambiti

I nostri ambiti di intervento sono: linguaggio, apprendimenti, cognitività, deglutizione e voce.

Linguaggio

Le difficoltà di linguaggio orale possono manifestarsi sotto diverse forme, quelle che seguiamo noi sono:


A) Ritardo di Linguaggio orale

Il bambino può raggiungere potenzialmente le normali competenze linguistiche/tappe in tempi più lunghi rispetto a quelli impiegati dai coetanei.

Come si manifesta

Bambini entro i 36-40 mesi (3 - 3 ½ anni)

  • Il Ritardo di Linguaggio orale si manifesta attraverso un mancato o lento sviluppo del linguaggio (in produzione e/o in comprensione) non associato ad altri disturbi.

  • Il ritardo può manifestarsi in modo più o meno grave, coinvolgendo tutto il linguaggio o solo una delle sue componenti ovvero:

  • livello fonetico-fonologico (suoni-articolazione)
  • livello lessicale-semantico (parole-significati)
  • livello morfo-sintattico (frasi)
  • livello narrativo (racconti)

Mentre tutte le altre abilità comunicative e non comunicative non sono compromesse.

Quando preoccuparsi?
  • Quando si ha l’impressione che il bambino non rispetti le tappe di sviluppo del linguaggio in comprensione e/o in produzione entro i tempi comunemente considerati adeguati.
  • Quando vi è differenza significativa tra il linguaggio del proprio bambino e i coetanei o rispetto alle tappe di sviluppo di altri fratelli.
  • Quando vi è una segnalazione da parte degli insegnanti del nido/scuola dell’infanzia o del pediatra.
  • Quando il bambino presenta difficoltà nella comprensione oltre che nella produzione linguistica; in questo caso è preferibile iniziare l’intervento già all’età di 2 anni.
  • Quando il bambino presenta difficoltà importanti nella produzione linguistica (produzione solo di pochi suoni/vocalizzi o parole bisillabiche, non sempre comprensibili); in questo caso è preferibile iniziare l’intervento già all’età di 2 anni e mezzo.
  • Quando il bambino presenta un disagio, manifestando comportamenti di aggressività o isolamento, perché non riesce a farsi capire dai coetanei e dagli adulti non familiari.
Prima si interviene, meglio è.

Si evitano al bambino sofferenza e disagi causati dalla difficoltà di comunicazione con i coetanei e con gli adulti. I bambini che presentano un ritardo di linguaggio costituiscono una popolazione a rischio, non solo per difficoltà di linguaggio, ma anche per successivi disturbi emozionali e problemi di apprendimento scolastico.

Il nostro intervento

Valutazione, Diagnosi e/o Terapia

Il nostro intervento ha l’obiettivo di aiutare il bambino e la sua famiglia nei casi di ritardo di linguaggio. Il logopedista saprà consigliare e orientare verso un percorso che possa dare chiarezza rispetto alla difficoltà del proprio figlio.

I logopedisti del nostro Studio affrontano ritardi del linguaggio orale relativi a comprensione e/o produzione. Viene fatta una valutazione dell’interazione, della comunicazione e delle diverse componenti del linguaggio orale:

  • fonetico-fonologica (nei suoni)
  • lessicale-semantica (nelle parole)
  • morfo-sintattica (nelle frasi)
  • narrativa (nel racconto-eloquio spontaneo)
  • pragmatica (della competenza comunicativa)

Per un approfondimento vedi Le tappe del linguaggio

bambini parlano


B) Disturbo Specifico di Linguaggio (DSL)

Come si manifesta

Bambini dai 3½ - 4 anni

Se il bambino dopo i 3½ - 4 anni non ha ancora acquisito le normali abilità linguistiche e non sono associati deficit cognitivi, sensoriali, motori, affettivi e importanti carenze socio-ambientali, allora si parla di Disturbo Specifico Di Linguaggio.

E’ un disturbo evolutivo, detto specifico in quanto non è collegato o causato da altri disturbi evolutivi del bambino, come ad esempio ritardo mentale, perdita dell'udito, alterazioni neurologiche, anomalie di meccanismi fisiologici dell’eloquio, compromissioni del sensorio o fattori ambientali. La difficoltà può manifestarsi in modo più o meno grave, coinvolgendo tutto il linguaggio o solo uno dei suoi aspetti parziali, ovvero quelli:

  • fonetico-fonologici (suoni-articolazione)
  • lessicali-semantici (parole-significati)
  • morfo-sintattici (frasi)
  • narrativi (racconti)

Mentre tutte le altre abilità comunicative e non comunicative non sono compromesse.

Il grado di compromissione del linguaggio può essere lieve, medio o grave a seconda dei casi. L’evoluzione nel tempo varia in rapporto alla gravità e persistenza del disturbo linguistico. La difficoltà si può manifestare nella comprensione e/o produzione, a seconda dei casi. Il bambino con Disturbo Specifico di Linguaggio può presentare successivi “problemi associati” ad esempio: le difficoltà nella lettura e nella scrittura, anomalie nelle relazioni interpersonali e disturbi emotivi e comportamentali.

Quando preoccuparsi?
  • Quando il bambino presenta difficoltà di linguaggio dopo i 3 anni. Infatti entro tale età il bambino dovrebbe avere già un linguaggio sostanzialmente completo e adeguato, comprendere normalmente le consegne, le richieste ed il linguaggio che si utilizza quando ci si rivolge a lui.
  • Quando vi è differenza significativa tra il linguaggio del proprio bambino e i coetanei o rispetto alle tappe di sviluppo di altri fratelli.
  • Quando vi è una segnalazione degli insegnanti della scuola dell’infanzia o del pediatra. È bene cogliere in anticipo alcuni indici predittivi del disturbo specifico di linguaggio, perciò è consigliato preoccuparsi:
  • Quando il bambino presenta difficoltà in comprensione oltre che in produzione linguistica; in questo caso è preferibile iniziare l’intervento già all’età di 2 anni.
  • Quando il bambino presenta difficoltà importanti in produzione linguistica (produzione solo di pochi suoni/vocalizzi o parole bisillabiche, non sempre comprensibili); in questo caso è preferibile iniziare l’intervento già all’età di 2 anni e mezzo.
  • Quando il bambino presenta un disagio, manifestando comportamenti di aggressività o isolamento, perché non riesce a farsi capire dai coetanei e dagli adulti non familiari.
Prima si interviene, meglio è.

Si evitano al bambino sofferenza e disagio causati dalla difficoltà di comunicazione con i coetanei e con gli adulti.

I bambini che presentano un disturbo specifico di linguaggio costituiscono una popolazione a rischio per successivi disturbi emozionali e problemi di apprendimento scolastico.

Il nostro intervento

Valutazione, Diagnosi e/o Terapia

Il nostro intervento ha l’obiettivo di aiutare il bambino e la sua famiglia nei casi di difficoltà specifica di linguaggio.

Il logopedista saprà orientare e consigliare verso un percorso che possa dare chiarezza rispetto alla difficoltà del proprio figlio.

Il logopedista del nostro Studio affronta i disturbi del linguaggio orale relativi a comprensione e/o produzione

Viene fatta una valutazione dell’interazione, della comunicazione e delle diverse componenti del linguaggio orale:

  • fonetico-fonologica (nei suoni)
  • lessicale-semantica (nelle parole)
  • morfo-sintattica (nelle frasi)
  • narrativa (nel racconto-eloquio spontaneo)
  • pragmatica (della competenza comunicativa)

C) Disturbo del linguaggio associato ad altre condizioni patologiche

Come si manifesta

Bambini dai 2 anni

La difficoltà linguistica è associata ad altre condizioni patologiche come deficit neuromotorio, sensoriale, cognitivo, relazionale, ritardo mentale, disturbo pervasivo dello sviluppo (psicosi).

La difficoltà linguistica può manifestarsi in modo più o meno grave, coinvolgendo tutto il linguaggio o solo uno dei suoi aspetti parziali, ovvero quelli:

  • fonetico-fonologici (suoni-articolazione)
  • lessicali-semantici (parole-significati)
  • morfo-sintattici (frasi)
  • narrativi (racconti)

Il grado di compromissione del linguaggio può essere lieve, medio o grave a seconda dei casi. L’evoluzione nel tempo varia in rapporto alla gravità e persistenza del disturbo linguistico e delle altre abilità (comunicative e non) compromesse.

La difficoltà si può manifestare nella comprensione e/o produzione, uso pragmatico del linguaggio anche qui dipende dai casi.

Quando preoccuparsi?
  • Precocemente. Data la patologia del bambino è importante avere da un logopedista le indicazioni su come intervenire e stimolare la comunicazione e successivamente per definire un programma mirato di terapia.
Il nostro intervento

Valutazione, Diagnosi e/o Terapia

Il nostro intervento ha l’obiettivo di aiutare il bambino e la sua famiglia nei casi di difficoltà di linguaggio associata a:

  • deficit neuromotorio
  • deficit cognitivo
  • ritardo mentale
  • disturbo pervasivo dello sviluppo (autismo, psicosi)
  • altre sindromi (Sindrome di Down, X fragile ….)

Il logopedista saprà orientare e consigliare verso un percorso che possa dare chiarezza rispetto alla difficoltà del proprio figlio, proponendo inizialmente delle attività ludiche che i genitori possono svolgere a casa per stimolare la comprensione e la produzione del linguaggio. Successivamente il logopedista definirà con la famiglia un programma da svolgere sia in terapia che a casa.

Diventa fondamentale la collaborazione anche con la scuola e le figure di riferimento del bambino.

Il logopedista del nostro Studio affronta i disturbi del linguaggio orale relativi a comprensione e/o produzione.

Viene fatta una valutazione dell’interazione, della comunicazione e delle diverse componenti del linguaggio orale:

  • fonetico-fonologica (nei suoni)
  • lessicale-semantica (nelle parole)
  • morfo-sintattica (nelle frasi)
  • narrativa (nel racconto-eloquio spontaneo)
  • pragmatica (della competenza comunicativa)

D) Disturbo della comunicazione Balbuzie

Come si manifesta

Bambini dai 34 mesi - adulti

La balbuzie è un disturbo della comunicazione che insorge prevalentemente in tenera età (intorno ai 34 mesi) spesso in modo improvviso e, se non trattato, può cronicizzare e permanere anche nell’età adulta. La persona che balbetta, ha in mente con precisione ciò che vuole dire, ma non è in grado di esprimere fluentemente nello stesso momento il proprio pensiero, a causa del presentarsi di “disfluenze” (interruzioni nel normale fluire dell’eloquio) che producono nell’ascoltatore una sensazione di interruzione del ritmo della conversazione.

Ci sono quattro fattori principali che contribuiscono allo sviluppo della balbuzie:

  • Genetici Circa il 70 % dei bambini che balbettano hanno parenti che a loro volta sono o sono stati balbuzienti.
  • FisiologiciSsviluppo linguistico eccessivamente precoce o più spesso in ritardo, con difficoltà fonologiche ove i suoni non vengono pronunciati correttamente.
  • Neurofisiologici Grazie a recenti studi di visualizzazione delle strutture e delle funzioni cerebrali, si è potuto rilevare un processamento dell’eloquio leggermente ritardato, rispetto a quello dei normofluenti, che comprometterebbe la realizzazione verbale.
  • Scatenanti Richieste linguistiche eccessive da parte dell’ambiente e/o elevata reattività emotiva del soggetto.

La combinazione dei sopracitati fattori determina l’insorgenza e il mantenimento del disturbo

Quando preoccuparsi?

E’ meglio intervenire se il bambino, dopo sei mesi dall’insorgenza, continua a presentare disfluenze (interruzioni nella normale scorrevolezza dell’eloquio): indicativamente 10 disfluenze ogni 100 parole, con tensione, sforzo e manifesta anche consapevolezza/ disagio verso il disturbo.

Prima si interviene, meglio è.

Oltre 68 milioni di persone nel mondo balbettano. Nell’arco della vita il 5% delle persone hanno avuto esperienze di balbuzie e circa l’1% ha mantenuto nel tempo il disturbo.

La ricerca ha stabilito che la prognosi è tanto migliore quanto è minore l'intervallo temporale che separa l'insorgenza della balbuzie dal primo intervento terapeutico (che con particolari modalità può essere eseguito anche in età molto precoce, dai 3 anni in poi). Ad aspettare troppo si rischia che la balbuzie si consolidi.

Il nostro intervento

1) Valutazione, Diagnosi

2) Terapia

Fascia d’età: prescolare, scolare, adolescenziale, adulta

La valutazione e la terapia si diversificano a secondo dell’età.

1) Valutazione, Diagnosi

L’intervento proposto, in accordo con i protocolli internazionali, è effettuato in equipe.

  • Il logopedista, nella fase di valutazione con i bambini in età prescolare, effettua un’intervista dettagliata, osserva le modalità comunicative e somministra test standardizzati per valutare il livello linguistico raggiunto. L’intervento di terapia si differenzia in riferimento all’età.
  • Lo psicologo nella fase di valutazione somministra test standardizzati per il “livello di severità” del disturbo nelle differenti fasce d’età (bambini prescolari, scolari, adulti). Inoltre sonda l’attitudine comunicativa del paziente utilizzando (a partire dai 3 anni di età) questionari e batterie di test standardizzati creati specificatamente per le persone che balbettano. Questi permettono di rilevare gli aspetti emotivi, i vissuti ed il disagio manifestati in relazione al disturbo. Nel trattamento si lavora per ridurre la frequenza della balbuzie, per gestire la paura e l’ansia situazionale legate al timore di balbettare e di non essere per questo giudicato positivamente dall’interlocutore. Se necessario aiuta il paziente nella gestione delle prese in giro.

2) Terapia

La terapia si diversifica a secondo dell’età.

  • Nel bambino in età prescolare gli obiettivi di terapia sono la modificazione delle richieste ambientali attraverso un counseling parentale specifico e l’aumento di fluenza attraverso il modellamento verbale. Attualmente, per questa fascia d’età, sta ricevendo ampio consenso in ambito internazionale il metodo Lidcombe.
  • Con i bambini in età scolare e gli adolescenti, è ampiamente utilizzata anche l’Interazione Comunicativa del M. Palin Center che si pone la finalità di favorire il cambiamento del comportamento verbale comunicativo e di facilitare la consapevolezza e il miglioramento dell’efficacia comunicativa. Inoltre, attraverso l’apprendimento di abilità sociali e l’utilizzo del problem solving, viene attenuato il disagio associato al disturbo.
  • Con le persone adulte l’obiettivo della terapia è quello di apprendere tecniche logopediche atte sia a facilitare la fluenza sia a superare i momenti di balbuzie. Ugualmente importante in questa fascia d’età è il lavoro psicologico volto a ridurre le rinunce e le deleghe comunicative e a portare il paziente a viversi come un “abile comunicatore”.

Per un approfondimento vedi: il sito in inglese http://www.stutteringhelp.org/ e

Balbuzie nel bambino http://www.educazione-emotiva.it/balbuzie-bambino.html

Apprendimenti

bambina disegna

Prima dell’inizio della scuola primaria si possono valutare le abilità che facilitano i successivi apprendimenti scolastici. Esse vengono definite Antecedenti agli apprendimenti al linguaggio scritto e al calcolo. Dalla valutazione possono risultare:

Quando il bambino va a scuola possono emergere difficoltà negli apprendimenti scolastici. Esse possono essere suddivise in:


A) Difficoltà negli antecedenti agli apprendimenti della scuola primaria

(antecedenti al linguaggio scritto e al calcolo)

Cosa sono

Per antecedenti al linguaggio scritto si intendono tutte le abilità (linguistiche, cognitive, percettive e grafiche) che possono aiutare il bambino ad affrontare con più tranquillità l’avviamento alla lettura e alla scrittura nella scuola primaria. Esse sono rappresentate da:

  • Abilita’ linguistiche: comprensione e produzione linguistica, analisi e sintesi sillabica e della frase
  • Abilita’ cognitive: memoria verbale e visiva, attenzione uditiva e visiva
  • Abilita’ percettive: capacità di riconoscere visivamente simboli grafici tra altri simboli e di analizzare simboli grafici in sequenza.
  • Abilita’ grafiche: capacità di riprodurre degli elementi grafici in sequenza e scrivere il proprio nome

Per antecedenti al calcolo si intendono i prerequisiti matematici (matematica della protoquantita’, matematica della quantità) indispensabili al bambino per affrontare con più tranquillità l’avviamento al calcolo nella scuola primaria. Essi sono rappresentati da:

  • Matematica della protoquantita’: è la comprensione e la produzione di tutti i termini matematici (di più, di meno, grande, piccolo, aggiungere, togliere,….).
  • Matematica della quantita’: necessita della matematica della protoquantita’+i principi del contare (saper riordinare degli oggetti dal più grande al più piccolo, saper contare fino a 10, saper mantenere l’ultimo numero detto come quantità, ….)
Il nostro intervento

Valutazione e/o Terapia

Valutiamo le abilità necessarie per un adeguato avvio agli apprendimenti previsti nella scuola primaria e proponiamo, in caso di necessità, un eventuale intervento.


B) Difficoltà di: lettura, scrittura, problem solving matematico, calcolo, grafia, studio

Quando si manifestano

In I-II classe primaria (elementare)

Già dal primo approccio del bambino alla lettura, alla scrittura, al calcolo e alla grafia, è possibile riconoscere un’eventuale immaturità o una difficoltà specifica nell’ambito degli apprendimenti sopra indicati.

Le difficoltà di studio possono emergere nel momento in cui al bambino venga richiesto di studiare ed esporre in classe quanto appreso. Questo generalmente avviene verso la III-IV classe della scuola primaria.

Come si manifestano

Le difficoltà possono manifestarsi in I-II classe primaria con una:

  • Lettura: lenta, incerta e scorretta. In questo caso si parla di immaturita’/difficolta’ di decifrazione
  • Comprensione difficoltosa, anche nel caso in cui la decifrazione risulti scorrevole e corretta. In questo caso si parla di immaturita’/difficolta’ di comprensione che, con molta probabilità, è presente anche a livello orale.
  • Scrittura lenta, incerta e scorretta. In questo caso si parla di immaturita’/difficolta’ di cifratura
  • Produzione scritta non adeguata, ovvero difficoltà di scrivere in una forma appropriata e scorrevole i propri pensieri che, con molta probabilità, è presente anche a livello orale. In questo caso si parla di immaturita’/difficolta’ di scrittura spontanea
  • Abilità di soluzioni di problemi matematici (Problem solving matematico) difficoltosa. In questo caso si parla di difficolta’ di problem solving
  • Abilità di Calcolo difficoltosa nel controllo del numero, nelle procedure di calcolo e nei fatti numerici. In questo caso si parla di difficolta’ di calcolo
  • Grafia difficoltosa perché è lenta ed irregolare, non c’è il rispetto delle righe e della grandezza delle lettere o/e anche i disegni hanno tratti incerti e non è rispettata la spaziatura del foglio o dei margini. In questo caso si parla di disgrafia
  • Abilità di Studio non efficace sia nella gestione del materiale di studio che nella sintetizzazione ed esposizione orale di ciò che è stato studiato. In questo caso si parla di difficolta’ di studio

Attenzione! Se la difficoltà non viene riconosciuta il bambino può mostrare disinteresse per l’apprendimento e sembra che non abbia voglia di fare.

Se non si interviene precocemente si rischia che il bambino, ad un certo punto, inizi a rifiutare i compiti che gli vengono quotidianamente proposti.

Prima si interviene meglio è: si correggono da subito strategie di compensazione non adeguate che il bambino ha messo in atto e che poi diventano più difficili da eliminare. Così facendo, si risparmia al bambino un disagio legato alla difficoltà scolastica.

Quando intervenire
  • Già da febbraio-marzo del primo anno della scuola primaria se la difficoltà è molto evidente.
  • Appena si ha il dubbio che ci sia una lentezza o una difficoltà nell’apprendimento a qualsiasi livello.
  • Appena le insegnanti lo fanno notare.

Per un approfondimento vedi Disturbi di apprendimento

Il nostro intervento

Valutazione, Diagnosi e/o Terapia

Fascia d’età: dal primo anno della scuola primaria

Interveniamo nei seguenti casi:

Lettura, Scrittura, Calcolo
  • se il bambino di prima o seconda elementare (scuola primaria) presenta difficoltà di lettura, scrittura e/o calcolo.
  • se il bambino/ragazzo dalla terza elementare in poi (scuola primaria e secondaria) necessita di un intervento in funzione dell’eventuale successiva diagnosi di DSA.
  • se il bambino/ragazzo dalla terza elementare in poi (scuola primaria e secondaria) riscontra una difficoltà di apprendimento non conforme però ai parametri per la diagnosi di DSA.
Problem solving matematico

Se il bambino/ragazzo presenta una difficoltà nella soluzione dei problemi matematici e/o di logica.

Studio

Se il bambino/ragazzo si trova in difficoltà:

  • nell’espressione orale e/o scritta,
  • nella comprensione del testo,
  • nell’utilizzo di un metodo di studio adeguato e/o sistematico
  • nella memorizzazione ed elaborazione delle informazioni principali del materiale di studio.
Grafia

Se il bambino/ragazzo presenta disgrafia (“brutta scrittura”), ovvero nel caso in cui:

  • abbia un tratto grafico non adeguato all’età o non leggibile;
  • abbia un’impugnatura particolare che sembra affaticarlo mentre scrive;
  • le lettere e le parole hanno grandezza e/o forma variabili;
  • i suoi quaderni risultano disordinati;
  • non gestisce adeguatamente lo spazio nella pagina;
  • sia molto lento


C) DSA (Disturbi Specifici Apprendimento)

Cosa sono i DSA

Con la sigla DSA si intendono i Disturbi Specifici di Apprendimento. Fanno parte della famiglia dei Disturbi Evolutivi Specifici.

Si tratta di disturbi nell'apprendimento di alcune abilità specifiche (come: la lettura, la scrittura e/o il calcolo) che non permettono una completa autosufficienza nell'apprendimento.

Si verificano in soggetti che hanno intelligenza, caratteristiche fisiche e mentali nella norma e la capacità di imparare.

Per un approfondimento vedi http://hubmiur.pubblica.istruzione.it/web/istruzione/dsa

Il nostro intervento

Fascia d’età: dalla fine della II primaria in poi

Valutazione, Diagnosi e/o Terapia

Valutazione e diagnosi

Valutiamo il linguaggio scritto (dalla fine della II primaria) e il calcolo (dalla fine della III primaria) per fare diagnosi di DSA. La diagnosi offre la possibilità al bambino con difficoltà specifiche di avere una attenzione scolastica maggiore con l’adozione di strumenti compensativi e misure dispensative per facilitare il suo percorso e il programma scolastico (Piano Didattico Personalizzato PDP).

Terapia

Interveniamo nel caso in cui il bambino/ragazzo dalla fine della II elementare (scuola primaria) o nelle classi successive (scuola primaria o secondaria) presenti un disturbo nelle abilità di lettura, scrittura, calcolo e/o grafia conforme ai parametri per la diagnosi di DSA e che quindi necessiti di un percorso di terapia specifico.

Più nello specifico, valutiamo ed interveniamo nei seguenti casi:

Lettura, Scrittura, Calcolo
  • se il bambino dalla fine della II elementare (scuola primaria) presenta difficoltà di lettura, scrittura e/o calcolo che fanno sospettare un DSA.
  • se il bambino/ragazzo dalla terza elementare in poi (scuola primaria e secondaria) presenta una diagnosi di DSA.
  • se il bambino/ragazzo ha difficoltà nello studio conseguenti al DSA, quindi:
  • nell’espressione orale e/o scritta,
  • nella comprensione del testo,
  • nella comprensione dei problemi di matematica, nel calcolo,
  • nell’utilizzo di un metodo di studio adeguato e/o sistematico
  • nella memorizzazione ed elaborazione delle informazioni principali del materiale di studio.
Grafia
  • SE il bambino/ragazzo presenta disgrafia (“brutta scrittura”), ovvero nel caso in cui:
  • abbia un tratto grafico non adeguato all’età o non leggibile;
  • abbia un’impugnatura particolare che sembra affaticarlo mentre scrive;
  • le lettere e le parole hanno una grandezza e/o forma variabili;
  • i suoi quaderni risultano disordinati; -
  • non gestisce adeguatamente lo spazio nella pagina;
  • sia molto lento

Nel nostro studio di questa difficolta’ se ne occupa anche:

Cognitivita’

Funzioni cognitive

Cosa sono

Sono quelle capacità che ci permettono una corretta interpretazione e gestione delle informazioni. Esse sono rappresentate da:

  • Linguaggio
  • Apprendimento
  • Memoria
  • Attenzione
  • Percezione
  • Riconoscimento e comprensione delle informazioni del mondo esterno
  • Capacità di dare risposte adeguate e di farsi capire con le parole e le azioni
  • Orientamento nello spazio e nel tempo
  • Capacità di giudizio
  • Pensiero astratto
  • Programmazione, organizzazione ed inibizione del comportamento
  • Movimento volontario
  • Elaborazione visiva
  • Consapevolezza.
Il nostro intervento

Durante lo svolgimento di un compito o di un’attività c’è sempre un concorso globale ed integrato di diverse capacità cognitive. Quando interveniamo in terapia sul linguaggio e sugli apprendimenti facciamo scelte operative che si basano sullo stimolo delle diverse funzioni cognitive, tenendo sempre in considerazione i punti di forza e di debolezza del bambino/ragazzo. Lavoriamo sul linguaggio orale e scritto, ma la stimolazione è globale.

Deglutizione

Deglutizione scorretta

Come si manifesta

Con una spinta linguale scorretta (più anteriore o laterale) contro le arcate dentarie. Può comportare: malocclusioni, palato stretto (ogivale), scompensi posturali, respirazione orale, una pronuncia di determinati suoni diversa rispetto alla normalità.

Il nostro intervento

Fascia d’età: bambini-adulti

In accordo con dentisti, ortodontisti ed in stretta collaborazione con la famiglia, interveniamo per effettuare una valutazione ed un eventuale potenziamento muscolare dei distretti orali interessati alla deglutizione e alla correzione della stessa, delle posture della lingua, delle labbra e della mandibola, dell’articolazione dei suoni e delle strategie per trasferire nel contesto quotidiano quanto appreso durante la terapia.

Valutazione

Primo colloquio-incontro Durata: minimo 1 ora

Il primo incontro è tenuto generalmente dal logopedista che prenderà in carico il paziente.

Consiste nel valutare la situazione del paziente in termini di motilità, postura e tonicità dei muscoli del viso e della bocca coinvolti nella masticazione e nella deglutizione, tenendo in considerazione eventuali problemi correlati alla postura del corpo e alla vista. Inoltre si raccolgono i dati anamnestici e si svolge la parte burocratica (firma dei documenti per la privacy e del consenso alla valutazione, ritiro impegnativa del medico).

Terapia individuale

Successivi incontri Durata: 30 minuti a seduta

Durante i primi incontri, a cadenza settimanale, si impostano gli esercizi necessari al raggiungimento degli obiettivi.

Successivamente la terapia si riduce a controlli diluiti nel tempo, con cadenza variabile a seconda del livello di autonomia del paziente e della generalizzazione dei meccanismi appresi.

Dal momento che lo scopo della terapia è quello di sostituire delle abitudini disfunzionali con quelle corrette e fare in modo che queste ultime vangano acquisite in modo definitivo, è fondamentale per la buona riuscita della terapia che gli esercizi proposti durante le sedute vengano ripetuti più volte al giorno, quotidianamente.

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Disfonia

Interveniamo nei problemi relativi all'uso della voce.

Fascia d’età: bambini-adulti

Il metodo

Neuropsicologico

Il nostro approccio segue delle linee di intervento che abbracciano diversi metodi e impostazioni. Integriamo le conoscenze scientifiche e le competenze cliniche acquisite nel corso dei nostri anni di formazione ed esperienza nel settore, per poter dare una risposta completa che tenga in considerazione gli studi scientifici in continua evoluzione.

Come professionisti siamo in continua formazione sia partecipando a corsi e incontri di aggiornamento, che discutendo tra noi durante incontri settimanali all’interno dello studio.

Riteniamo che ciascuna impostazione offra spunti importanti-interessanti che possano dare un contributo utile per la riabilitazione.

Il nostro intervento si basa principalmente sull’approccio neuropsicologico, integrato con approcci cognitivo e comportamentista, strategico.

L’atteggiamento giusto è quello capace di integrare le diverse impostazioni riabilitative per offrire al paziente un approccio a 360°

Tipi di intervento

  • Valutazione - Diagnosi- Consulenza
  • Terapia individuale
  • Terapia in piccoli gruppi

Valutazione – Diagnosi- Consulenza

La valutazione e la consulenza nell'ambito del LINGUAGGIO e degli APPRENDIMENTI consistono in:

Primo colloquio-incontro

Durata: varia a seconda della situazione

Il primo incontro è tenuto da uno dei due responsabili dell'ambito logopedico: il logopedista Guarinoni Michele o la logopedista Cristina Di Curti.

La presenza sia dei genitori che del bambino-ragazzo durante l'incontro dipende dall'età e dalle eventuali difficoltà di quest'ultimo. In ogni caso ci si accorda col professionista prima dell’appuntamento.

Al primo incontro partecipano entrambi i genitori e la prima parte del colloquio è dedicata all'anamnesi e alla burocrazia (raccolta dei dati e delle informazioni relative al bambino, alla famiglia e alla difficoltà per la quale siamo stati contattati, firma dei documenti per la privacy e del consenso alla valutazione, ritiro impegnativa del medico). La seconda parte del colloquio è dedicata alla valutazione che, se necessario, terminerà negli incontri successivi.

È questa l’occasione per fare domande e capire il tipo di percorso da seguire in caso di necessità.

Successivi incontri

Durata: 1 ora a seduta

Si approfondisce e si conclude la valutazione iniziata, che può includere anche l’intervento di altre figure professionali (psicologo, psicomotricista, educatore, psicoterapeuta e neuropsichiatra infantile).

Sulla base di quanto emerso, si decide con la famiglia se iniziare o meno un percorso terapeutico.

Se necessario, si accordano le modalità e le tempistiche della terapia.

Alla fine del percorso valutativo si giunge all’eventuale diagnosi.


Terapia individuale

Durata: 45-60 minuti (la durata della terapia varia a seconda del tipo di intervento e delle caratteristiche del bambino).

Il logopedista che prende in carico il bambino stabilisce data e ora delle sedute tenendo in considerazione quanto più possibile le esigenze della famiglia.

Per una riuscita ottimale della terapia è fondamentale che durante il percorso il logopedista si confronti con la famiglia, con la scuola frequentata dal bambino e con le eventuali altre figure familiari e professionali di riferimento.

Crediamo fortemente che la globalità della presa in carico del paziente e la sistematicità della terapia siano fondamentali per la buona riuscita del trattamento.


Terapia in piccoli gruppi

Durata: 1 ora e mezza ad incontro.

Organizziamo lavori specifici in piccoli gruppi di bambini/ragazzi che presentino le stesse difficoltà di linguaggio scritto-apprendimenti (lettura, scrittura, calcolo). Lo scopo del lavoro di gruppo è quello di:

  • simulare “l’ambiente classe” nel quale ci sono delle regole sociali implicite da rispettare;
  • lavorare collettivamente sugli apprendimenti;
  • stimolare i bambini/ragazzi su più fronti;
  • dare loro il senso di non essere i soli che presentino delle difficoltà;
  • mettere in atto le strategie apprese durante la terapia individuale;
  • divertire e creare una competizione sana nel gruppo.

Formazione - Corsi Specifici - Progetti

Il nostro intervento è rivolto a persone e famiglie, a enti, scuole e associazioni che lo richiedano, per consulenze o corsi specifici di aggiornamento e formazione in campo logopedico.

Tutto questo attraverso la consulenza e la realizzazione di corsi di formazione per genitori, insegnanti e altre figure professionali (sulla comunicazione, sul linguaggio orale, scritto e calcolo, sulla deglutizione...) e di progetti di prevenzione teneti nella nostra sede, all’interno delle scuole e di istituti presenti nel territorio che ne facciano richiesta.

Grazie alla collaborazione, alla disponibilità delle scuole, all’esperienza e ai dati raccolti in tanti anni di attività con studenti ed insegnanti abbiamo potuto perfezionarci e studiare il modo più efficace per garantire un intervento sempre più adeguato e specifico da adottare per i bambini che si approcciano alla lettura e alla scrittura per la prima volta.

In tanti anni di attività siamo intervenuti:

Nelle SCUOLE DELL’INFANZIA

  • Scuola dell’Infanzia “Il Germoglio” di Mestre (VE)
  • Scuola dell’Infanzia “S.Maria Assunta” di Camponogara (VE)
  • Scuola dell’Infanzia “Mamma Margherita” di Fossà di San Donà di Piave (VE)
  • Scuola dell’Infanzia “Maria Bambina” di Torre di Mosto (VE)
  • F.I.S.M. di Mestre (VE).

Nelle SCUOLE PRIMARIE E SECONDARIE DI PRIMO GRADO

Scuole secondarie di secondo grado

Altri enti

  • A.N.F.F.A.S. Sez. Mestre (VE).
  • Centro di Musicoterapia dell’ANFFAS di Mestre (Ve).
  • Cooperativa Realtà di Marghera (Ve).
  • Centro Modulare Zorzetto A.N.F.F.A.S. di Mestre (VE).
  • Associazione ONLUS “Senza Frontiere” (progetto “Il castelletto”).
  • Comune di Venezia: “Progetto Con-Tatto”, sostegno DSA
  • Cooperativa Sociale "SQUERO"- ONLUS I e II CONVEGNO BEN-ESSERE DSA 2016 e 2017 e XXVI EDIZIONE DI JOB&ORIENTA: c/o il Salone su Orientamento, Scuola, Formazione e Lavoro Dal 30 novembre al 2 dicembre 2017 alla Fiera di Verona
  • Corso di Laurea in Psicologia dell'Università degli studi di Padova (sede di tirocinio degli studenti)
  • Istituto Universitario Salesiano di Venezia (sede di tirocinio degli studenti)
  • Associazione Anthea di Venezia centro autorizzato Feuerstein con sede a Venezia.